Il CORPO NAZIONALE SOCCORSO ALPINO E SPELEOLOGICO (CNSAS) del CLUB ALPINO ITALIANO (CAI) è da tempo impegnato in un programma rivolto alla prevenzione degli incidenti in montagna ed ambiente ostile. L’obbiettivo di questo programma è far diminuire, in modo sempre più significativo, gli incidenti rendicontati dalle statistiche presentate ogni anno dal CNSAS. Il progetto generale di prevenzione degli incidenti proposto dal CNSAS è denominato “SICURI IN MONTAGNA” e da esso si articolano diversi moduli tra cui quello realizzato in questa pubblicazione e chiamato “SICURI SUL SENTIERO”.

PERCHE’ E PER CHI:
a che servono queste poche parole. L’escursionismo in montagna è una pratica sportiva che coinvolge un gran numero di appassionati, dai trekker incalliti ai “turisti camminatori per caso”, la popolazione che
calca i sentieri è ricca e variegata. Altrettanto ricca è la proposta di sentieri che le nostre montagne sanno offrire, dai facili percorsi adatti alle tranquille escursioni familiari ai tracciati più difficoltosi che permettono di raggiungere cime ambite. I sentieri segnalati dal CAI si aggirano attorno ai 40 – 50 mila chilometri. Sui percorsi non impegnativi, soprattutto nella bella stagione, si assiste alla presenza di nutrite schiere di camminatori che rivelano grande entusiasmo ma, spesso, tradiscono anche poca  sperienza. Osservando i dati degli interventi del Soccorso Alpino si può constatare che la maggioranza degli incidenti in montagna è generata da superficialità ed incapacità di valutazione dei rischi, in particolar modo in situazioni riconducibili all’escursionismo non impegnativo. La quantità di persone che si dedica all’escursionismo, facile o più impegnativo in quota, è di gran lunga superiore a quella che frequenta la montagna per arrampicare; per questo motivo i dati degli incidenti fanno registrare la  maggioranza degli eventi a carico delle pratiche escursionistiche. Ma non è solo una questione di  numeri. E’ risaputo infatti che gli ambienti e le situazioni apparentemente tranquille celano rischi difficilmente valutabili da chi non ha maturato conoscenze ed esperienze idonee per percepirli; in altri termini è molto più difficile che uno si improvvisi alpinista d’alta montagna piuttosto che “escursionista
fai da te”. Ma se è vero che un po’ d’anni fa, a monito, si usava dire: La montagna è severa!, oggi diciamo che in montagna anche i sentieri apparentemente più banali non possono e non devono essere frequentati con superficialità e non curanza. Infatti, i dati rilevati durante i soccorsi non dimostrano che i sentieri sono più pericolosi delle vie alpinistiche, ma solo che vengono spesso affrontati da persone non adeguatamente preparate, escursionisti che non conoscono sufficientemente l’ambiente montano o non ne rispettano le regole. Far camminare insieme escursionisti esperti con frequentatori occasionali può ridurre molto il rischio di incidenti dovuti all’impreparazione o alla sottovalutazione dei pericoli oggettivi. In montagna l’esperienza dei più esperti è un patrimonio importante che deve essere trasmesso ai nuovi appassionati. L’opuscolo “SICURI SUL SENTIERO” non è e non vuole essere un manuale di apprendimento ma solo un piccolo strumento per condividere insieme, senza inutili  llarmismi, alcune riflessioni rivolte alla prevenzione degli incidenti escursionistici. Il messaggio è  ndirizzato a coloro che in qualità di turisti occasionali o provetti camminatori, a volte forse troppo  isinvolti, percorrono i sentieri delle montagne. Buone escursioni a tutti.

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